Risonanza
Magnetica Aperta

Come funziona la Risonanza Magnetica Aperta

No ansia, no stress.

La risonanza magnetica aperta è rivolta allo studio della colonna vertebrale e delle articolazioni. L’assenza del “tunnel” crea una condizione più favorevole per i pazienti che soffrono negli spazi chiusi e ansiosi. Funziona utilizzando un potente campo magnetico e onde radio per creare immagini dettagliate degli organi e delle strutture interne del corpo.

Il paziente si sdraia su un lettino mobile, che viene poi inserito nell’area di scansione aperta della macchina.

Durante la scansione, i campi magnetici e le onde radio interagiscono con gli atomi nel corpo, in particolare con gli atomi di idrogeno, per produrre segnali che un computer elabora per creare immagini dettagliate del corpo.

Prestazioni

Trattasi dello studio dei dischi, del midollo e delle sette vertebre che compongono la colonna cervicale tramite metodica di risonanza magnetica.

Il paziente viene posizionato supino sul lettino della risonanza, la sezione cervicale adagiata in apposito supporto e circondata da una bobina ricetrasmittente.

La maggior parte delle volte la risonanza magnetica della colonna cervicale non richiede la somministrazione del mezzo di contrasto.

La risonanza magnetica della colonna cervicale è utilizzata soprattutto per lo studio dei dischi vertebrali (patologia erniaria), per il midollo spinale (lesioni del midollo di varia origine; es. sclerosi multipla, neoplasie, ecc.) e per i corpi vertebrali (patologia traumatica ed oncologica).

La risonanza magnetica del rachide dorsale è un esame che consente di studiare la colonna vertebrale nel suo tratto medio ovvero quello dorsale (toracico).

La risonanza magnetica è un esame di secondo livello e viene in genere richiesto dopo la radiografia della colonna vertebrale dorsale.

Il dolore localizzato alla schiena nel tratto toracico (mal di schienadorsalgia) oppure un’ernia discale dorsale possono essere delle indicazioni all’esecuzione di una risonanza magnetica.

Questo esame, quando effettuato su un apparecchio ad alto campo (la risonanza magnetica aperta è a basso campo) consente di valutare oltre che le radici nervose anche il midollo, le meningi o di studiare le metastasi.

Trattasi dello studio della colonna lombare (vertebre, midollo, dischi, innervazione) tramite metodica di risonanza magnetica.

Per eseguire la risonanza della colonna lombare il paziente viene posizionato supino sul lettino della risonanza magnetica.

L’esame generalmente non richiede la somministrazione del mezzo di contrasto.

La risonanza magnetica della colonna lombare viene utilizzata principalmente per lo studio della patologia erniaria e quanto ad essa collegata (lombalgia, lombosciatalgia, ecc.).

Viene utilizzata anche per lo studio della patologia traumatica e delle fratture dei corpi vertebrali per seguirne l’evoluzione ed impostare una corretta terapia medica e/o chirurgica.

La risonanza della colonna lombare ha utilizzo anche nella malattia oncologica (metastasi) e nella definizione delle lesioni del midollo spinale.

  • Spalla: La RM della spalla può identificare lesioni della cuffia dei rotatori, infiammazioni, danni ai tendini, borsiti, lesioni labrali, artrosi, e altre condizioni patologiche.
  • Braccio: Nel braccio, la RM può essere utilizzata per valutare lesioni muscolari, danni ai nervi, problemi vascolari e condizioni ossee come fratture o infezioni.
  • Gomito: La RM del gomito è efficace nell’identificare epicondilite (gomito del tennista o del golfista), lesioni del legamento collaterale, borsiti, lesioni del tendine e problemi articolari.
  • Lesioni dei Tessuti Molli: La RM è eccezionale nel rilevare lesioni dei tessuti molli, inclusi strappi o infiammazioni dei tendini (tendiniti), lesioni dei legamenti e danni ai muscoli. Questo è particolarmente utile in aree complesse come il polso e la mano, dove la struttura intricata dei tessuti molli richiede una visualizzazione dettagliata per una diagnosi accurata.
  • Lesioni Nervose: La RM può identificare lesioni nervose, come la sindrome del tunnel carpale, che è causata dalla compressione del nervo mediano al polso.
  • Disturbi Articolari: Condizioni come l’artrite possono essere valutate con la RM, che può rivelare infiammazioni, erosione ossea, e accumulo di liquido nelle articolazioni.
  • Fratture: Mentre le radiografie sono tipicamente utilizzate per la diagnosi iniziale delle fratture, la RM può fornire ulteriori dettagli sul grado della lesione ossea, compresa la visualizzazione di fratture occulte (non visibili con le radiografie) o la valutazione della guarigione delle fratture.
  • Patologie Ossee: La RM può rilevare condizioni come l’osteonecrosi (morte del tessuto osseo dovuta alla mancanza di afflusso sanguigno) o tumori ossei.
  • Malattie Degenerative: Le alterazioni degenerative delle articolazioni del polso e della mano possono essere valutate con la RM, offrendo informazioni cruciali per la gestione e il trattamento.
  • Valutazione Post-chirurgica: Dopo interventi chirurgici al polso, all’avambraccio o alla mano, la RM può essere utilizzata per monitorare il progresso della guarigione, valutare la corretta ricrescita dei tessuti e rilevare eventuali complicanze.
  • Anca: La risonanza magnetica all’anca è un esame diagnostico eseguito con l’impiego di campi magnetici e onde di frequenza consentendo di evidenziare lesioni a carico di parti molli, tendini, muscoli, strutture scheletriche, legamenti ed elementi fibro-cartilaginei nell’articolazione dell’anca. Il paziente viene fatto stendere sul lettino dell’apparecchiatura, e gli viene chiesto di rimanere fermo il più immobile possibile per una corretta rilevazione delle immagini. La risonanza dura circa 30 minuti.
  • Coscia: Verifica l’esistenza di patologie legate alla coscia (tratto dell’arto inferiore compreso tra l’anca e il ginocchio) ed è una risonanza muscolo-scheletrica, lo specialista la esegue per valutare eventuali lesioni a muscoli, tendini e legamenti.
  • Sacro Iliaca: La risonanza magnetica delle sacro iliache viene impiegata per diagnosticare la sacroileite, ma rappresenta anche un valido aiuto nella diagnosi e nel monitoraggio di patologie infettive, infiammatorie e oncologiche (infiammazione, dolore all’articolazione, artrosi, degenerazione gassosa, ecc.). Il paziente si sdraia sull’apposito lettino del macchinario. L’esame sfrutta un forte campo magnetico e onde in radiofrequenza per creare immagini ad alta risoluzione utili alla diagnosi. Per la buona riuscita della risonanza magnetica è fondamentale che il paziente rimanga quanto più immobile possibile.
  • Ginocchia: La risonanza magnetica al ginocchio è un esame che verifica l’esistenza di patologie legate all’articolazione del ginocchio (regione anatomica del corpo umano che unisce la coscia e la gamba, le quali, insieme al piede, compongono l’arto inferiore) ed è una risonanza muscolo scheletrica.
  • Gamba: Questo esame verifica l’esistenza di patologie legate alla gamba (regione anatomica del corpo umano compresa fra il ginocchio e la caviglia) ed è una risonanza muscolo-scheletrica, lo specialista la esegue per valutare eventuali lesioni a muscoli, tendini e legamenti.
  • Caviglia: La risonanza magnetica alla caviglia è un esame non invasivo che consente tramite una tecnica diagnostica per immagini di visualizzare contemporaneamente le immagini tridimensionali della caviglia del paziente fornendo informazioni morfologiche e morfostrutturali.
  • Piede: La Risonanza Magnetica del piede (RM piede) è un esame non invasivo che ci permette di evidenziare i tessuti molli del piede (muscoli, tendini, legamenti) che non si possono apprezzare con la tradizionale radiografia.
    Se da una radiografia eseguita non si evincono patologie a carico dell’osso, la risonanza magnetica può essere utile come esame di seconda istanza (quindi dopo una eventuale RX o Ecografia) per approfondire e visualizzare con chiarezza le strutture anatomiche riuscendo a fare una diagnosi efficace e determinare la causa del dolore.

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